Salotto e caffè letterario di arte contemporanea e poesia “PRIMAVERA DEI POETI  E VOCE DELL’UMANITÀ”

Venerdì 19 aprile 2024, ore 17.00

Indirizzo: via del Solstizio 62, località Santa Croce del Montello – Nervesa (Treviso)
https://goo.gl/maps/BWAXgMPTohYDYLeh6

L’evento si svolgerà anche online con un link Zoom ogni 40 minuti dalle ore 18.00

https://zoom.us/j/91935972505?pwd=bnhyWjBsSzFDbERFcmdnSFcyaG4xZz09

Per la partecipazione in presenza è obbligatoria la prenotazione inviando un messaggio Whatsapp, poiché i posti saranno limitati e si potranno esaudire solo le prime richieste.
Whatsapp: +39-3473430686

https://radicaaps.wordpress.com
www.inchiostroepietra.com
email: info@inchiostroepietra.org, info@radica.org

Programma
ore 17:00 visita alla la mostra “VetteVertici – Montagne e Diritti Umani” e proiezione del cortometraggio “Sentimento – La Gabbia” di Ambra Curato e Tancredi Piovesan (2009).
Performance di Ambra Curato con la partecipazione di Alessandra Serra, Silvia Galluccio, Laure Keyrouz, Beatrice Monastero, Ilyan Masolin Keyrouz
ore 18:00 inizio salotto con la partecipazione di Ashraf Yacoub, Bishara Ebaid, Monia Tonet,  María Sánchez Puyade, Roberto Dedenaro, Elisa Vladilo, Rita Tekeyan, Guillaume Charpaud-Hélie, Luciano Paronetto e Adriana Torregrossa e presentazione Open Call per la mostra “Limiti”
Partecipano al salotto: 
Ashraf Yacoub (medico e scrittore, originario dall’Egitto) presenta il libro “Racconti di un Migrante Ignoto”, Danilo Zanetti Editore (2024), Bishara Ebaid (Ricercatore presso l’Università Cà Foscari, presenta la traduzione del libro “La camicia di lana e altri racconti”, di Tawfīq Yūsuf ʿAwwād, edizioni Cà Foscari (2023), Monia Tonet (scrittrice) presenta il suo romanzo “La lunga strada verso casa”, editore De Bastiani (2021), María Sánchez Puyade
(nata in Argentina, residente a Trieste dal 2005, presenta il suo libro d’artista “Dàxué [Il Testamento di Confucio secondo Ezra Pound]”, Firenze, Stamperia Concretipo, risografia e rilegatura cinese con filo di seta, tiratura limitata 300 copie numerate), Roberto Dedenaro
(poeta triestino), Elisa Vladilo (artista di arte pubblica, nata in Venezuela, vive e lavora a Trieste), Rita Tekeyan (cantautrice Libanese di origine armena) presenta due suoi brani cantati, Guillaume Charpaud-Hélie (poeta Francese), Luciano Paronetto (docente, artista e organizzatore di eventi) e Adriana Torregrossa (artista visiva). 
I salotti letterari di Inchiostro e Pietra sono un progetto che dal 2009 coinvolge con continuità una più ampia comunità artistica accogliendo artisti, scrittori affermati o emergenti, poeti, intellettuali di diverse culture. Vi invitiamo a partecipare e condividere idee, poesie, opere d’arte che possono essere presentate durante il salotto nella condivisione di idee, poesie, opere d’arte che tutti possono presentare.  
Presenteremo inoltre l’apertura dell’ open call per la prossima mostra collettiva “Limiti e Orizzonti” che verterà sull’esplorazione delle varie forme di  poesia visiva, libri d’artista e sul dialogo attorno ai limiti e orizzonti di pace, d’immaginazione, d’azione e di comunicazione previsto per la prossima mostra collettiva del 5-6 ottobre 2024, dove artisti, poeti e scrittori, professionisti e non, possono incontrarsi, discutere e insieme esprimere la propria creatività artistica su temi d’attualità nella suggestiva zona naturalistica e turistica del Montello vicina a diverse grotte tra cui la grotta Tavaran, il fiume La Piave e il meraviglioso panorama di Fiume e Montagne dietro la località Santa Croce del Montello (Nervesa Della Battaglia-Treviso).

02-12-2023 ore 18.00 _ IL DIRITTO ALLA PACE_ Salotto e caffè letterario di arte contemporanea e poesia

Indirizzo:
via del Solstizio n.62, Nervesa Della Battaglia, località Santa Croce del Montello (Treviso).https://goo.gl/maps/SoHDPoZYV53eCrBLA

L’evento si svolgerà anche online con un link Zoom ogni mezz’ora dalle ore 18.00

https://zoom.us/j/91935972505?pwd=bnhyWjBsSzFDbERFcmdnSFcyaG4xZz09
Meeting ID: 919 3597 2505
Passcode: 795063

Per la partecipazione in presenza è obbligatoria la prenotazione inviando un messaggio Whatsapp, poiché i posti saranno limitati e si potranno esaudire solo le prime richieste. Whatsapp: +39-3473430686https://radicaaps.wordpress.com
www.inchiostroepietra.com
email: info@inchiostroepietra.org

Inchiostro e Pietra, rivista di arte contemporanea, poesia e filosofia, e RADICA sono è liete di invitarvi al salotto letterario dedicato alla costruzione partecipativa del diritto alla PACE oggi  attraverso l’arte e la letteratura contemporanea.

I partecipanti al salotto:  Denise Parizek (curatrice e scrittrice indipendente a Vienna), Elisa Bollazzi (artista e scrittrice, autrice del libro “Piroette tra Beffe e verità”), Morena Campani (scrittrice e regista, presenta “Sois pluriel comme l’univers”), Monica Macchi (scrittrice e mediatrice culturale e linguistica in area arabo-islamica, autrice del libro “I dannati della Terra Santa”), Loredana Manfrè (performer, drammaturga, presenta “Unicorpo di pace” dell’Associazione culturale “Deposito Bagagli”).

Letture o presentazioni di artisti esponenti nella galleria, soci di Radica e amici del salotto, tra cui: Nicola Cisternino ( compositore e artista “Grande preghiera tibetana della pace n. 9”), Luigi Viola (ex professore all’accademia di Belle Arti di Venezia, artista visivo), Emilio Fantin (artista e scrittore), Tomaso Matta (artista e poeta), Maddalena Granziera (artista), Frederic Daumerie (artista), Silvia Galluccio (performer), Cristina Calderoni (artista), Giorgio Da Gai (saggista di geopolitica), Erika De Bortoli (poetessa), Anna Orlando (poetessa, presenta “Salata, Sacra Acqua”), Sara Casal (artista visiva e poetessa, presenta “Bianco superficiale e la performance di “Una carezza alla Terra”, Rania Andon (artista), Laure Keyrouz (artista visiva e poetessa, presenta “Il giardino di pace”), Nada Skaff (poetessa), Ashraf Yacoub (medico, scrittore), Andrea Stomeo (video di Vette vertici), Violante Vibora (poetessa), Mario Zangrando (scrittore), , Roberto Masiero (autore) e Marya Kazoun (artista).

Il progetto è una continuità per accogliere intellettuali come nelle precedenti edizioni dei caffè letterari di Inchiostro e Pietra. Vi invitiamo a partecipare e condividere idee, poesie, opere d’arte che possono essere presentate durante il salotto dove artisti, scrittori affermati o emergenti, poeti, scrittori e intellettuali di diverse culture si incontrano e creano la comunità artistica.

OPEN CALL VetteVertici – Mountains and Human Rights

SUBMIT NOW!
MANDA LA TUA PROPOSTA!

[ see English below ]

L’associazione RADICA – Research Art Dialogue Crafts & Agri’culture’  www.radica.org
Inchiostro e Pietra – Rivista di arte contemporanea, poesia e filosofia www.inchiostroepietra.org

invitano artisti scultori scrittori intellettuali di tutte le età a partecipare con un’opera (scadenza per l’invio 31 Agosto 2023) all’open call per la mostra VetteVertici – Mountains and human rights” che sarà inaugurata sabato 9 settembre 2023 in spazi espositivi disseminati tra cui:

  • Laure Keyrouz Arts Gallery e Biblioteca Giglio Rosso (TV)
  • Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (BL)
  • Casa privata Guillaume, Francia

Domenica 10 settembre 2023 giornata dedicata ai bambini e ragazzi (accompagnati dei genitori) per la scoperta delle opere d’arte.

      “C’è un ricordo di Cézanne nella poesia contemporanea. Una montagna che vi affiora. Certo, non rappresenta, tratto di una cima che piace vedere interrompersi. Ma non tanto a causa delle nuvole del cielo fisico, quanto per l’effetto della nuvola trattenuta contro di lei, condensata a questo versante di ciò che è, la nuvola di non conoscenza. Tratto senza ragione d’essere né contributo, se non quello di costituzione la soglia di una luce che rimane sola. Tratto profondamente fecondo, tuttavia: poiché è attraverso questo approccio inizialmente negativo che riaffiora la forza della vita che ci fa amare le cose terrestri e trovare per loro non un significato, ma un senso. Occorre questo denudamento dell’Essere perché esistere raggiunga la sua pianezza”.

(Y. Bonnefoy, Devant la Sainte-Victoire, in S.Riva “I poeti di Cézanne. Il Cézanne dei poeti.”
In “Il Cèzanne degli scrittori dei poeti e dei filosofi”, G. Cianci, E. Franzini, A. Negri)

Tanti sono i diritti umani legati al tema della montagna: tra questi come non toccare il tema del clima, dello scioglimento del ghiaccio, della secca dei fiumi… Si parla di cambi repentini di pratiche culturali, del diritto delle nuove generazioni di vivere in un mondo più sano e ricco, della politica, della poesia, della resistenza e dell’esistenza socio-culturale in luoghi inaspriti da vette e vertici naturali, politici e socio-economici. Abbiamo provato a riunire alcune idee attorno a questi due concetti ed aspettiamo la vostra partecipazione, da diverse ambiti  (dall’arte alla letteratura e ricerca linguistica, giurisprudenza, artigianato e agricoltura sostenibile), per collaborare all’esplorazione del ponte concettuale tra il tema della montagna e dei diritti umani.

VetteVertici – Mountains & human rights, è aperta a tutti i linguaggi di arte visive contemporanee; tra cui testi, immagini, video, land art, arte installativa e relazionale, performance, musica in qualsiasi forma, libri d’artista, workshop, eventi partecipativi e interventi informativi. (come esempio consultate anche i cataloghi degli eventi passati )

Si invitano i partecipanti a fornire descrizione dell’opera / intervento entro e non oltre il giorno 31 Agosto 2023

(Whatsapp: 3473430686)

Abstract- qualche idea da parte nostra
“VetteVertici” – Mountains and human rights” vuole essere:

La montagna ammirata, ricercata dentro o fuori di noi; che vediamo in lontananza dalla laguna Veneziana, dalla pianura, orizzonte fermo mentre ci spostiamo da un punto all’altro oppure molto vicina, fuori dalla nostra finestra, toccabile, percorribile, immersi nel suo fascino e pericoli.  La mia montagna esempio si trova nel nord del Libano, famosa per i Cedri di Dio, ha una dimensione sacra ed è la prima caratteristica della natura di Bcharri, mio villaggio natale. Bcharri è circondata di montagne ed è la mia base di metamorfosi spirituale. Questa montagna  è stata ammirata e dipinta da innumerevoli viaggiatori e artisti come ad esempio Gibran Khalil Gibran. Purtroppo malgrado la generosità della neve e le cascate in primavera e la bellezza della natura nel mio villaggio in estate manca l’acqua e in tante case non si riesce a fornire elettricità. Una delle artiste libanesi che ha unito l’estetica della montagna ed il tema dei diritti umani è Etel Adnan che ha dipinto la montagna di Cézanne con la sua famosa Saint Victoire e  il Tamalpais. (Laure Keyrouz)

Una ricerca di un mio spazio naturale: Cerco una montagna, un posto dove stare a piedi nudi, dove poter crescere i bambini, selvaggi come animali e con anime docili, umane. Cerco uno spazio, Pirenei o Alpi o Appennini ampi… dove sarà il mio spazio? (Silvia Galluccio)

Temi Ponte tra montagna e diritti umani sono esempi di lotta e collaborazione delle piccole comunità montane per vivere nella durezza che l’ambiente e i nostri tempi comportano. D’altro canto si parla però anche di esotici ritorni alla casa dimenticata fra i monti, di movimenti di reinsediamento, di resistenza e di ricostruzione identitaria, scelte poetiche e politiche, il ritorno alla mercé delle leggi della montagna. La montagna é sfida e abbandono: vette e mete interiori ed esterne, sfida e abbandono, orizzonti e confini, dividono e uniscono genti, formano dialetti e menti,  chiusure e moti di socialità e convivenza, proteggono il primordio di anfratti ancora intoccati da passi d’uomo. Natura neutrale, tanto dura ed impervia quanto sostegno e poesia. I pascoli, lo sfalcio, il legname, tradizioni di sussistenza scompaiono da una generazione all’altra, erose dalla frenesia e complessità dei nostri tempi… Ma la montagna esiste e resiste e ferma echeggia i suoni di un cultura che si risveglia, con nuova meraviglia della vita e dello stare insieme, dell’erosione che muta e fa spazio per nuove forme, grata dell’asprezza che porta all’unione e alla crescita,  al dialogo che nasce tra aperture e chiusure,  ponti e confini, vette e vertici. (Beatrice Monastero)

La montagna è sorgente, a lei rimandano numerosi altri ecosistemi, situati “a valle”, ma a lei interconnessi. Ciò che accade in montagna ha ricadute in numerosi altrove. In lei confidano i suoi abitanti e quanti più a valle da lei attingono acqua. Storicamente la montagna ha offerto legname, calce, carbone… Legname che si è poi spinto lontano, in forma di imbarcazione; carbone che ha riscaldato, alimentato economie e ahimé inquinato. (Erika De Bortoli)

La montagna si prosciuga. A Bcharri, in Libano, l’acqua scorreva dai rubinetti con flusso continuo. L’acqua era un dono della montagna e c’era una forte connessione  fra l’uomo e la natura, una connessione quasi sacrale.   Mentre osservo la Piave che si prosciuga, mentre osservo le montagne senza neve, mi ritorna in mente quell’ immagine dell’acqua che scorre e mi chiedo se esiste ancora una connessione fra l’uomo e la terra. Mentre la terra arde sotto i nostri piedi ci connettiamo con il Metaverso e pensiamo all’IA come il futuro che ci spaventa e ci affascina. Mentre la montagna fatica a nutrirci e ci avverte che il clima sta cambiando allora ci illudiamo di vivere un mondo migliore nel quale la finzione è più forte e potente della realtà e dove si perde la consapevolezza degli altri sensi: tatto, olfatto, udito e gusto. (Andrea Stomeo)

La montagna per i Diritti Umani è una chiamata a chi è nato tra le montagne o a chi ha il panorama (interiore od esteriore) delle montagne per ragionare su quelle vette in concomitanza ai vertici politici che muovono la difesa dei diritti umani, specialmente nei paesi dove l’umanità sembra aver perso la sua battaglia. Paesi dove accresce il divario sociale e le persone sono vittime dell’ oscurantismo legislativo… esempio a me vicino è la lotta per il pane, medicine e giustizia del popolo lilbanese dopo il grande disastro del porto… (Yolla Keyrouz)

Valichi di fuga e salvezza: Collegare le montagne ai Diritti Umani non è immediato, questi temi sono più vicini di quanto si pensi solitamente. Chi è perseguitato nel proprio Paese se deve fuggire via terra tenta spesso di farlo attraverso valichi alpini: vie pericolose e faticose rispetto alle strade più pianeggianti, ma proprio per questo meno sorvegliate. Spesso ebrei e antifascisti per esempio cercarono scampo così in Europa negli anni bui della  seconda guerra Mondiale e nei periodi immediatamente precedenti. Allo stesso modo ancora oggi chi in tutto il mondo fugge o emigra senza autorizzazioni formali fa lo stesso ovunque ci siano confini montani (uno dei tanti esempi è la cosiddetta “rotta balcanica”). (Gino Zangrando) 

 “Ici finit terre […]
et je ne compte plus nos heures.
Du haut de cinq octaves
bien à toi,
tu cries “fuyons!” 
Estratto da “Vertica” – Guillaume Charpaud-Hélie.

[ English ]

We invite artists, sculptors, writers, intellectuals of all ages, to participate with a work to the open call of the exhibition “VetteVertici – Mountains and human rights” which will be held on Saturday 9 September 2023 in scattered exhibition spaces including:

  • Laure Keyrouz Arts Gallery and Giglio Rosso TV Library
  • Belluno Dolomites National Park, BL
  • Private house Guillaume, France

Sunday 10th September 2023 will be a day dedicated to children and teenagers (accompanied by their parents) to discover the artworks.

Many human rights are linked to the theme of the mountain: among these, we can think for example to the theme of the climate, the ice melting, the dryness of rivers… We can talk about sudden changes in cultural practices, about the rights of the new generations to live in a healthier and richer world, we can talk about politics, poetry, resistance and socio-cultural existence in places soured by natural peaks (Vette), and political and socio-economic summits (Vertici). We have tried to gather some ideas around these two concepts and we call for your participation, from different fields (from art to literature, linguistic research, jurisprudence, craftsmanship and social /sustainable agri’cultural’ practices), to collaborate in the exploration of the conceptual bridge between the themes of mountains and human rights.

VetteVertici – Mountains and human rights, is open to all contemporary visual art languages; including texts, images, videos, land art, installation and relational art, performances, music in any form, artist books, workshops, participatory events and informative interventions. (see also the catalogs of past events as an example)

Participants are invited to provide a description of the artwork no later than August 31, 2023 either by

(Whatsapp: +39 3473430686)

Abstract – some idea from us…
“VetteVertici” – Mountains and human rights” aims to be:

 A mountain admired, sought after, inside or outside of us; one that we see faraway from the Venetian lagoon, from the countryside, a fixed horizon as we move from one point to another or a nearby point, outside our home window, touchable, practicable, inviting us to immerse in its charm and dangers. My example mountain is located in northern Lebanon, famous for the Cedars of God, it has a sacred dimension and is the first feature of the nature of Becharre, my native village. Bcharri is surrounded by mountains and is my base for spiritual metamorphosis. This mountain has been admired and painted by countless travelers and artists such as Gibran Khalil Gibran for example. Unfortunately, despite the generosity of the snow and the waterfalls in spring and the beauty of nature, in my village in summer there is no water and in many houses it is not possible to supply electricity. One of the Lebanese artists who has combined the aesthetics of the mountain and the theme of human rights is Etel Adnan who painted the mountain of Cézanne with its famous Saint Victoire and the Tamalpais. (Laure Keyrouz)

A search for my natural space: I’m looking for a mountain, a place to be barefoot, where I can raise children, wild as animals and with docile, human souls. I’m looking for a space, the Pyrenees or the Alps or the wide Apennines… where will my space be? (Silvia Galluccio)

Bridging themes between mountains and human rights are examples of struggle and collaboration of small mountain communities to live in the harshness that the environment and our times entail. On the other hand, however, we can also witness ‘exotic’ returns to the forgotten home in the mountains, movements for resettlement, for resistance and for identity reconstruction, poetic and political choices, returns to the mercy of the mountain law…challenge and abandonment, internal and external peaks and goals, horizons and borders, divide and unite people, form dialects and minds, closures and motions of sociality and coexistence, protect the primordium of ravines still untouched by human footsteps… Neutral nature, as harsh and impervious as source of support and poetry. Pastures, mowing, timber, subsistence traditions disappear from one generation to the next, eroded by the frenzy and complexity of our times … But the mountain exists and resists and still echoes the sounds of an awakening culture, filled with new wonder about life and being together, grateful of the erosion that changes and makes room for new forms, for the harshness that leads to union and growth, for dialogues that arise between openings and closures, bridges and borders, peaks (vette) and summits (vertici) (Beatrice Monastero)

The mountain is the source, many other ecosystems refer to it, located “downstream” but interconnected to it. What happens in the mountains has repercussions elsewhere. Its inhabitants trust in her and those further downstream draw water from her. Historically, the mountain offered timber, lime, coal… Timber which was then pushed far away, in the form of a boat; coal that has heated, fueled economies and alas polluted. (Erika De Bortoli)

The mountain dries up. In Bcharri, Lebanon, the water used to flow from the taps in a continuous flow. Water was a gift from the mountain and there was a strong connection between man and nature, an almost sacred connection. As I observe the Piave as it dries up, while I observe the snowless mountains, that image of flowing water comes back to my mind and I wonder if there is still a connection between man and the earth. As the earth burns under our feet we connect with the Metaverse and think of AI as the future that scares and fascinates us. While the mountain struggles to feed us and warns us that the climate is changing, we delude ourselves about living in a better world in which fiction is stronger and more powerful than reality and where sensory awareness is lost: touch, smell, hearing, taste… (Andrea Stomeo)

The mountain for human rights is a call, to those who were born in the mountains or to those who have the panorama (interior or exterior) of the mountains, to think about those peaks in conjunction with the political summits that move the defense of human rights, especially in countries where humanity seems to have lost its battle. Countries where the social gap is growing and people are victims of legislative obscurantism… an example close to me is the struggle for bread, medicine and justice of the Lilbanese people after the great disaster of the port… (Yolla Keyrouz)

Escape and safety crossings: Connecting mountains to Human Rights is not immediate, but brings up issues that are closer than usually thought. Those who are persecuted in their own country if they have to flee by land often try to do so through Alpine passes: dangerous and tiring routes compared to flatter roads, but precisely for this reason less guarded. For example, Jews and anti-fascists often sought refuge in Europe in the dark years of the Second World War and in the immediately preceding periods. In the same way, those who flee or emigrate without formal authorizations all over the world still do the same wherever there are mountain borders (one of the many examples is the so-called “Balkan route”). (Gino Zangrando)

 “Ici finit terre […]
et je ne compte plus nos heures.
Du haut de cinq octaves
bien à toi,
tu cries “fuyons!” 
Extract from “Vertica” – Guillaume Charpaud-Hélie.

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Vette Vertici – montagne e diritti umani

Vette Vertici Domenica 17 Settembre
MARAS (SOSPIROLO, BL)
ore 16.30

LA POESIA DELLO SFALCIO
workshop uso della falce da fieno, e visita ad orti biologici montani. Adatto anche a famiglie con bimbi. Cena con pizza artigianale su offerta libera e prenotazione a 3515095223-3428861306

Vette Vertici Domenica 17 Settembre
MARAS (SOSPIROLO, BL)
ore 15.00

PAESAGGI INTERIORI
Cerimonia del tè.
Assaporiamo in silenzio tè di alta qualità infusi con metodi tradizionali e cerimoniali in uno spazio sensibile che aiuta a centrare l’attenzione sul presente e rinforzare la connessione tra i partecipanti e con la natura circostante. Su offerta libera e prenotazione a 3791078922

Vette Vertici Domenica 17 Settembre
PULLIR (BL)
ore 10.00

MONTAGNE DI TERRA
Laboratorio di ceramica per bimbi e famiglie.
Su offerta libera e prenotazione a 3479964630 (messaggi e whatsapp)

Sono ormai vicino ai 70 anni e, me ne sto prendendo conto ora, tutta la mia vista è stata un cammino di ricerca e di lezioni ricevute. Ho cercato risposte nella montagna, nell’attività politica e quella ambientalistica. Ma negli anni si è fatta sempre più forte la connessione con il mondo spirituale e dell’invisibile, soprattutto tentando di capire la lezione delle culture native. La Terra e’ viva, cosciente ed agente, la Natura è viva, l’Universo è vivo. Questo è mio punto di partenza che provo a condividere con gli altri. Toio de Savorgnani

Vette Vertici Sabato 16 Settembre, Collalto
Centro Cult. Beata Margherita si Savoia
ore 14.30


CASTELLI E SOMMITA’
Visita al castello di Collalto con Alberto Cannao’

Una tavola rotonda e un dibattito aperto per fare quattro chiacchere su diritti umani e montagna con chi se ne occupa: Giorgio Da Gai (cultore di geopolitica), Emilio Fantin (artista sociale) , Nicolas Keroudren ( corrispondente di France 24 dal Golfo Persico) , Francesco Tartini (presidente della Onlus Montebellunese AVI impegnata in Africa) e Yolla Keyrouz (avvocata libanese con master in diritti umani). Modera Gino Zangrando, giornalista e scrittore

Vette Vertici Domenica 10 Settembre
Laure Keyrouz Arts Gallery Via del Solstizio 62, Nervesa Della Battaglia, TV

ore 10.00

Workshop creativi per bambini e ragazzi

Vette Vertici Sabato 09 Settembre
Laure Keyrouz Arts Gallery Via del Solstizio 62, Nervesa Della Battaglia, TV

ore 20.00
“LA VOCE DEL BOSCO”

Documentario di Francesca Gallo e Dimitri Feltrin

Discuteremo dei diritti della montagna e dei doveri di noi cittadini verso questo enorme capitale naturale. La montagna è un bene che deve essere assolutamente protetto. Non solo quello”roccioso” ma tutto quello che la costituisce. Quindi diritti anche dei loro abitanti compresi gli animali selvatici sempre più minacciati.

Lo sfruttamento forestale nel Bellunese ha avuto uno dei suoi punti di forza nella presenza di una rete idrica che ne ha permesso e facilitato il trasporto dai monti alle valli e alla pianura veneta. Dai boschi cadorini, e non solo, per secoli fino ai primi decenni del 900 venivano prelevati migliaia di alberi destinati a soddisfare svariati bisogni delle popolazioni e dell’ industria venete e veneziane. Nel mio intervento focalizzerò l’ attenzione sull’uso dell’ acqua del fiume Piave come mezzo e via di trasporto del legname e delle zattere dirette verso la pianura tra l’ Otto e il Novecento.

Cerimonia del Tè

Necessaria prenotazione con almeno un giorno di anticipo a 3791078922

La cerimonia del tè aiuta a centrare l’attenzione nel presente attraverso la ripetizione del gesto e il coinvolgimento multisensoriale. Ci sediamo in ascolto ed assaporiamo diversi cicli di infusione di te tradizionali cinesi di alta qualità, aprendo uno spazio sensibile che aiuta a prendere coscienza delle proprie dinamiche psicofisiche e rinforzare la connessione tra i partecipanti e con la natura circostante. Lo stile proposto (con grandi tazze e teiera con manico laterale) si sviluppa a Taiwan incorporando pratiche ed utensili dalle antiche usanze cinesi e giapponesi al fine supportare un’esperienza più introspettiva. L’esperienza può essere di supporto alla comprensione ed avvicinamento a pratiche di meditazione mindfulness, è adatta a gruppi da due a dodici partecipanti e non necessita di alcuna conoscenza specifica propedeutica.

Usiamo solo tè di alta qualità, varietà di Camellia Sinensis che crescono nella selva e in piccoli giardini familiari in Cina, Taiwan e Laos, senza l’uso di fitofarmaci, processati e scambiati in modo sostenibile, famosi per il secolare uso nella medicina tradizionale cinese per le loro proprietà equilibranti, termoregolatrici e di supporto psicofisico spesso in congiunzione ad attività contemplativo/meditative. In cerimonie invernali usiamo tè riscaldanti come Shou Puerh, Liubao e simili tè fermentati e stagionati. In estate, spasso all’aperto in natura, preferiamo tè più attivi come Oolong e Dianhong e piu’ rinfrescanti, come Sheng Puerh, tè bianchi e verdi.

Set up the tea hut
On the bank of the Kamo River.
Passersby idly sit down,
Forgetting host and guest,
And drink a bowl of tea,
Ending their long slumber.
Awakened, they now realize
They’re the same as before.
– Baisao –

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Radici Sonore

Canto poetico in lingua madre per voci, violino e fisarmonica.
Libreria Universitaria San Leonardo

con le poetesse Laure Keyrouz, Paula Cristina Zavloschi e Anna Orlando in un recital ispirato alla Giornata Internazionale della Lingua Madre (21 febbraio).

Le autrici saranno accompagnate dalla fisarmonica di Marinella Borsani e dal violino di Elisabetta Merlo. Interverrà la performer Silvia Galluccio.

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